La consegna di oggi ci ha portato in Via del Caparra
E chi era il Caparra?
Niccolò Grosso, detto il Caparra era un fabbro, attivo a Firenze intorno al 1500, nel grandioso periodo storico della città e di Lorenzo il Magnifico
Il Caparra trattava il semplice ferro come un materiale degno della migliore oreficeria, con unâestrema attenzione al dettaglio ed un rigore rinascimentale che bene lo inquadra nella cultura della Firenze quattrocentesca.
Giorgio Vasari scrive nelle âViteâ che il soprannome di Caparra gli era stato dato proprio da Lorenzo il Magnifico, perchĂŠ il fabbro artista non iniziava un lavoro senza avere un acconto, come quella in cui commissionò le lanterne del Palazzo Strozzi, che tuttora resistono. Il Caparra creò delle vere e proprie opere dâarte addobbando le lanterne con animali fantastici, sfingi, dragoni e gli stemmi familiari.
Il burbero fabbro, sulla sua bottega nel Corso San Bartolo dei Pittori, oggi via Calzaiuoli, aveva unâinsegna in ferro battuto e colori vivaci, rappresentante un mucchio di registri che bruciavano su un rogo, per far sapere che egli odiava le registrazioni.

Vasari, oltre a raccontare lâaneddoto in cui viene âforgiatoâ il soprannome di Niccolò Grosso, racconta anche che quando Lorenzo il Magnifico si recò nella sua bottega per commissionare un lavoro, che lo trovò impegnato a lavorare dei ferri per della povera gente e non riuscĂŹ in nessuna maniera a distoglierlo da quel lavoro per dedicarsi alla sua commissione, essendo quei clienti âvenuti a bottega inanzi lui e che tanto stimava i danari loro quanti quei di Lorenzoâ
Trovate un fiorentino piĂš fiorentino di lui! Artista e lingua tagliente